Ipocondria
CHE COS’ E’
L’ipocondria è un disturbo fobico-ossessivo tipico dei nostri tempi e della nostra società occidentale post-moderna, dove l’eccesso di controllo, in questo caso sulla propria salute fisica, spesso porta alla percezione di perdita di controllo.
In sostanza, il soggetto cosiddetto ipocondriaco vive in uno stato di costante preoccupazione per la propria salute, perennemente all’ascolto del proprio corpo in cerca di segnali, che possano permettergli di prevenire l’insorgenza di malattie gravi.
Tale convincimento del soggetto è presente da almeno sei mesi di tempo e si basa sulla errata interpretazione dei segnali corporei o dei propri sintomi fisici, per cui ad esempio un piccolo dolore al petto o al braccio sinistro viene immediatamente considerato come un principio di infarto. La preoccupazione può essere riferita a numerosi organi o apparati, anche contemporaneamente.
TARGET
Spesso, nella storia familiare dell’ipocondriaco, sono presenti esperienze pregresse di malattie di un membro della famiglia o morte di uno di essi proprio a causa di malattia.
L’ipocondria può comparire a qualsiasi età, ma statisticamente compare più frequentemente in età adulta e risulta distribuita in modo equo sia nei soggetti maschi che femmine.
COME NASCE
In questa tipologia di disturbo si rileva un primo episodio di paura di essere ammalato da una grave forma di malattia, successivo a:
- Un reale stato di malattia vissuto dal soggetto
- Uno stato di malattia vissuto da una persona a lui affettivamente vicina
- L’aver letto, ascoltato alla radio, visto alla tv ecc. notizie sui sintomi indicatori di particolari gravi malattie (cancro, malattie cardiache, AIDS, pazzia ecc.)
COME SI MANIFESTA
Sulla base di tale nuova informazione o esperienza entrata nella sua mente, la persona comincia ad ascoltarsi ossessivamente alla ricerca di tutti i possibili indicatori fisici della presunta malattia.
Vive nel costante ascolto del proprio corpo per essere pronta a rilevare anche i più precoci sintomi al fine di intervenire il più presto possibile.
Di solito tale attenzione è focalizzata su diversi apparati, o su un organo specifico o per una singola malattia (per es. la paura di avere una malattia cardiaca, di aver contagiato l’HIV, il cancro, paura di soffrire di una malattia intestinale ecc.)
La preoccupazione riguardante le malattie temute spesso diviene per il soggetto un elemento centrale della immagine di sé, un argomento abituale di conversazione, e un modo di rispondere agli stress della vita.
TENTATE SOLUZIONI
- La reazione di controllare diagnosticamente il proprio organismo
produce di conseguenza la rilevazione di quegli indicatori di alterazione organica che conducono all’aumento dell’attenzione ossessiva, che, a sua volta fa aumentare la percezione delle alterazioni dell’organismo. Siamo di fronte al costituirsi di un sistema cibernetico di retroazioni autoalimentate che si regge sulla interazione di reciproco mantenimento tra soluzione tentata e persistenza del problema.
- La ricerca, altrettanto paradossale, mediante diagnosi mediche riportate all’infinito, di una risposta che dimostri scientificamente il loro “mare oscuro”
Gli ipocondriaci istaurano vere e proprie relazioni intime con i loro medici e il più delle volte non si limitano ad uno specialista ma ne contattano diversi.. Il soggetto ipocondriaco infatti di fronte alla diagnosi negativa , pensa che i metodi diagnostici non siano abbastanza precisi e perciò deve passare ad esami clinici ancora più raffinati oppure che il suo male sia così oscuro che nessuna diagnosi può rilevarlo. Sulla base di tali convinzioni la persona inizia una processione pressoché infinita di analisi diagnostiche ed una richiesta pressoché a tempo pieno, di assistenza medica. E’ evidente che ogni intervento medico, che sia diagnostico o farmacologico, conferma lo stato di presunta malattia del soggetto, funzionando così da ulteriore tentata soluzione che invece di risolvere , complica ulteriormente il problema.
- La ricerca ossessiva di informazioni on line
Oggi la possibilità di ottenere notizie e consulenze on-line, mediante internet, che offre a queste persone un’ulteriore formidabile opportunità di avere in tempo reale, consulti medici e notizie sulle ultime scoperte della medicina. Di nuovo un miglioramento dovuto al progresso si trasforma in un riverberatore dell’ossessione: non è raro sentire dire dai pazienti che trascorrono ore in rete per consultare specialisti on line.
- Il parlare spesso delle proprie paure
Tali paure divengono spesso per il soggetto una parte importante di sé e la malattia o il terrore di essa o il rapporto con il proprio medico un frequente argomento di conversazione.
Il parlare in continuazione delle proprie fobie, anche in questo caso, non fa altro che amplificare il problema, rendendo vera a se stessi la propria credenza.
CONSEGUENZE
Per l’ipocondriaco la migliore intenzione preventiva si trasforma nel peggiore effetto della ossessiva e torturante ricerca diagnostica.
Purtroppo, così come ogni medicinale se usato in sovradosaggio diviene un veleno, anche la prevenzione e la ricerca diagnostica se si trasformano in fissazione e furore analitico avvelenano la salute dell’individuo.
La trappola in questo caso è del tipo “chi cerca trova”. Infatti, di solito l’eccesso di attenzione ai segnali del proprio organismo fa trovare gli indicatori di alterazione che poi spaventano. Il fenomeno paradossale tipico dell’attacco di panico, cioè il tentativo di controllo che fa perdere il controllo, trova in questo caso la sua più conclamata espressione.
A peggiorare la situazione di chi soffre di ipocondria è, in certi casi, è il modo in cui queste persone finiscono con l’essere considerate: dei “malati immaginari”. L’ipocondriaco – in realtà – avverte tutta la sintomatologia di una determinata patologia: quello che per una persona normale può essere un banale dolore intercostale per l’ipocondriaco diventa un dolore toracico insopportabile e terrorizzante. Ed è vero che lo sente così perché è talmente sensibilizzato all’ascolto del corpo che la sua soglia del dolore si abbassa e quindi percepisce il dolore con maggiore intensità. È da considerare, per di più, anche il fatto che la costante paura di ammalarsi associata al rimugino sulla malattia, costituendo di per sé una forma di autosuggestione, in alcuni casi può portare a somatizzare i sintomi della malattia in questione innescando un circuito di comunicazione fra psiche e soma che predispone all’insorgenza di malattie.
Purtroppo quando il disturbo si protrae nel tempo, infatti si osservano delle reali somatizzazioni, effetto del continuo stress da ansia elevata a cui il soggetto sottopone il proprio organismo. La furia mentale nel cercare un problema fisico inesistente può letteralmente produrre quel tipo di disagio organico. La persona costruisce mediante gli effetti della sua fissazione fobica, ciò che poi subisce.
TRATTAMENTO DELL’IPOCONDRIA
Una volta esclusa qualunque condizione medica che possa spiegare pienamente i segni o i sintomi fisici manifestati, il trattamento d’elezione è la psicoterapia e in particolare l’approccio breve strategico.
La paura patologica, proprio in quanto costruzione della mente, può essere destrutturata e superata in tempi brevi, mediante soluzioni terapeutiche costruite ad hoc.
dott.ssa Lucilla Scrocca