Anginofobia: Il controllo che fa perdere il controllo

Anginofobia il controllo che fa perdere il controllo

Anginofobia, Il tentativo di controllo che fa perdere il controllo

Nel disturbo di anginofobia, il soggetto per superare le proprie paure mette in atto diverse tentate soluzioni.

Queste tentate soluzioni se pur diverse tra loro, hanno un unico obiettivo in comune:

La volontà/desiderio di controllare il processo di alimentazione o nutrizione.

Il processo di alimentazione è multifasico e possiamo dire che inizia dalla fase di scelta e/o acquisto del cibo, fino alla fase della digestione dei nutrienti stessi.

Anginofobia il controllo che fa perdere il controllo

È possibile distinguere due tipologie di tentate soluzioni: 

Tentate soluzioni, basate su un controllo di tipo esterno:

  1. la selezione e l’evitamento di determinati cibi e di situazioni sociali percepite come minacciose.

Tentante soluzioni, basate su un controllo di tipo interno: 

1) Ascolto attento delle proprie sensazioni e reazioni;

2) Masticazione accurata del cibo;

3) Utilizzo esclusivo dei denti anteriori, (gli incisivi e i canini).

Anginofobia il controllo che fa perdere il controllo

Queste ultime tre tentate soluzioni, vengono messe in atto durante le prime due fasi volontarie della deglutizione:

  • masticazione (Fase preparatoria orale);
  • spinta con la lingua del bolo verso il fondo della cavità orale (Fase propulsiva orale).

E, proprio perché coinvolgono un meccanismo che, se pur volontario, compiamo in modo automatico, producono un effetto paradosso: 

effetti indesiderati e opposti a quelli previsti.

Questo eccesso di controllo infatti, non fa altro che innescare una vera e propria reazione paradossale, che finisce per alterare e per compromettere la capacità consolidata e spontanea della deglutizione.

Questo meccanismo paradossale del “controllo che fa perdere il controllo” è ben descritto dalla metafora del “Millepiedi”, una storia che Paul Watzlawick amava spesso raccontare durante le sue conferenze.

“Un millepiedi aveva sempre camminato senza alcun problema per le sue terre. Un bel giorno passò di lì una formica curiosa e chiese al millepiedi come potesse riuscire a camminare così bene senza cadere: con tanti piedi per lei era un miracolo che non inciampasse in qualche ostacolo. Molto turbato da questa idea, il millepiedi cominciò a prestare attenzione a dove metteva ogni zampina, e in breve tempo non riuscì più a camminare”.

dott.ssa Lucilla Scrocca


lucillascrocca.it/anginofobia-la-paura-di-soffocare/

Bibliografia:
Nardone G. (1993) Paura, panico, fobie. La terapia in tempi brevi. Editore: Ponte alle Grazie
Nardone, G. (2016). La terapia degli attacchi di panico. Editore: Ponte alle Grazie

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